Mi chiamo Rebecca, ho 24 anni e sono quasi alla fine del mio percorso di Servizio Civile. Vi voglio raccontare della mia esperienza degli ultimi mesi qui alla Casa d’Accoglienza.
Il servizio ha simboleggiato per me un momento di cambiamento. Infatti, ho deciso di intraprendere questo percorso in un momento particolare della mia vita: laureata in Scienze Politiche, ho deciso di cambiare strada ed intraprendere gli studi di Servizio Sociale, con la speranza di ritrovare nello studio e poi nel lavoro quell’aspetto sociale, di relazione, aiuto e contatto umano che sentivo mancasse nella mia vita.
Questo cambiamento nel mio percorso universitario e di vita è stato accompagnato in maniera quasi naturale dalla decisione di fare domanda per il Servizio Civile.
L’esperienza mi ha permesso di entrare in contatto con la realtà complessa e bellissima che è la Casa d’Accoglienza Anna Guglielmi: la struttura copre una categoria di persone, i parenti dei pazienti ricoverati a Montecatone, che passano le giornate aiutando i loro cari, in situazioni difficili emotivamente e fisicamente. Realizzare che chi aiuta ha bisogno a sua volta di qualcuno che lo sostenga è stato uno dei primi grandi insegnamenti ricevuti iniziando il Servizio.
Hanno seguito tante lezioni, fatte di esperienza ma anche errori, sulla relazione come strumento d’aiuto, il comunicare senza invadere, il lavoro collaborativo e l’importanza del conflitto e la sua risoluzione all’interno del gruppo.
Ho trovato insieme a me tanti ragazzi giovani e volenterosi, tutti in Servizio per i motivi più diversi, e con alle spalle esperienze e aspettative differenti, ma con in comune la voglia di fare del bene per qualcuno.
Questi mesi sono stati sicuramente un’esperienza di vita: ho avuto l’onore di conoscere le storie delle persone passate dalla Casa, e stringere forti legami con alcune di loro, oltre che con i miei colleghi civilisti. Legami estremamente utili, perché fatti di compromessi tra personalità, caratteri e competenze diversi, e forti della loro varietà sono diventati bellissime amicizie.
A fianco di un grandissimo arricchimento umano, c’è stata anche una grande crescita di competenze e conoscenza, anche grazie alla formazione generale e specifica prevista dal Servizio.
Durante queste ore abbiamo toccato svariati temi, dalla comunicazione, al lavoro interculturale, all’importanza di conoscere la storia ed i valori che precedono ciò che facciamo.
Fra i tanti argomenti, ho apprezzato in particolare le lezioni dedicate alla progettazione sociale ed al lavoro per progetti. Oltre che pertinente al mio percorso universitario, ho trovato questo tema molto attuale ed utile non solo ai fini del servizio ma in generale in un lavoro futuro.
A riguardo della progettazione, c’è una frase che mi ha colpito molto durante la formazione: “Ogni attore che si ponga il problema dell’innovazione, o semplicemente dell’intervento in una situazione per modificarla, ha di fronte a sé un problema di progettazione”.
Queste poche parole mi hanno permesso di capire come l’aspetto progettuale riguardi tutto ciò che necessita di un cambiamento, e questo rende l’essere in grado di progettare in modo efficace ed efficiente estremamente importante, per noi stessi, per gli altri ed il lavoro che stiamo facendo per loro. Come ci ha indicato il nostro OLP Antonio Zanzi, “progettare significa mettere in opera iniziative, piccole e grandi, rivolte alla propria comunità (…). Il progetto dovrebbe rappresentare non solo un’occasione per rispondere ad un reale bisogno rilevato, ma anche uno stimolo per lo sviluppo e la realizzazione di nuove iniziative”. Questo bellissimo aspetto della progettazione, che sta nel trovare soluzione ad un bisogno e nell’innovare allo stesso tempo, è una scoperta che sicuramente coltiverò anche una volta finito il percorso.
Credo che sia importante sottolineare come le persone che ci seguono durante il Servizio Civile qui alla Casa si preoccupino che ognuno di noi giovani civilisti faccia ciò che più ci piace e soddisfa. Per questo, una volta capite le mie attitudini, sono stata incoraggiata ed accompagnata in esperienze anche pratiche di progettazione, tanto da permettermi di partecipare dalla stesura di un progetto vero e proprio, messo in atto da un’associazione in collaborazione con la Casa d’Accoglienza, Solletico. Mi sono occupata, insieme ai professionisti di Solletico, di redigere un progetto di educazione informale nel suo insieme: gli obiettivi del lavoro, le attività e le professioni previste, il piano finanziario. Prima di questa esperienza sul campo, il mio OLP Antonio Zanzi, esperto di progettazione, mi ha dato la possibilità di seguirlo in alcuni frangenti della sua professione, mostrandomi come avviene e si sviluppa, oltre che fornendomi i contenuti necessari per avere una buona base teorica della materia.
Insomma, posso affermare con sicurezza e gratitudine di aver svolto negli ultimi mesi un percorso lungo, ricco e bellissimo. Un percorso di vita che consiglio ai tanti giovani che hanno voglia di mettersi in gioco e conoscere un po’ meglio sé stessi.
Il giorno 28/01/21 dalle ore 9 alle 14 e il 29/01 dalle 9 alle 10 sarò disponibile telefonicamente per rispondere a dubbi e curiosità sul Servizio Civile.
Potete contattarmi al 0542 661911
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